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FEDERICO II DI SVEVIA

Descrizione

Camera matrimoniale De Luxe di mq 32

Presenta volte a botte ed alcune pareti in pietra-tufo

Ingresso autonomo indipendente con accesso fronte strada

Breakfast: Porta Ad Alt

Dispone di aria condizionata, Tv led satellite 40”, connessione wi-fi e lan gratuita, frigobar, cassaforte per laptop, presa USB, biancheria e set cortesia bagno, asciugacapelli, ampio bagno, finestra oblò stile barca, zona relax.

Ha le caratteristiche di un trullo ed un cellaio sottostante.


Cenni Storici

Questa camera prende il nome da Via Federico II di Svevia, nipote del Barbarossa, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Gerusalemme.

Il “Puer Apuliae”, lo “Stupor Mundi”, Federico II di Svevia, ancora oggi non cessa di stupire. Almeno così è per la maggior parte degli abitanti di questa terra che tanto amò: la Puglia. E’ vero che predilesse Palermo per la filosofia e per l’astronomia e, Napoli ove fondò nel 1224 l’Università degli Studi. Ma la Puglia gli era entrata nell’anima. Le sue lande selvagge, in cui la natura primigenia gli permetteva di esercitare la caccia con il falcone, diventavano spesso tappa di riposo, tra una battaglia e una disputa diplomatica.

A proposito di questa sua passione scrisse con dovizia scientifica “De arte venandi con avibus”, straordinario manuale di ornitologia. Cosa resta al giorno d’oggi di questo grande imperatore? Molti trattati e testi giuridici, e un moderno ecumenismo che per quei tempi non poteva che gridare allo scandalo. Ecco, è proprio nella pacifica convivenza con musulmani ed ebrei che riscontriamo la modernità di Federico.

Forse fu proprio la crociata che gli venne imposta nel 1229 da Gregorio IX, a permettergli di intensificare direttamente le proprie conoscenze della cultura araba ed ebraica. Conquistò Gerusalemme non con la guerra ma con un trattato. Si dotò di un esercito personale formato esclusivamente di fedelissimi saraceni, di stanza a Lucera. Ma Federico sarà ricordato anche per essere stato l’unico imperatore ad aver privilegiato il meridione d’Italia rispetto al resto dell’impero. Istituì una nuova lingua, il siculo-pugliese, che divenne la lingua ufficiale per il meridione d’Italia.

Nacque da Costanza d’Altavilla, ultima erede dei normanni, e da Enrico VI di Svevia. Non fu un matrimonio d’amore, ma combinato dal nonno Federico Barbarossa per unire il Regno di Svevia con quello di Sicilia. Costanza, per dimostrare al popolo che una regina attempata potesse ancora procreare, il 26 dicembre 1194 partorì Federico II a Jesi, in pubblica piazza, sotto una tenda alla presenza di testimoni illustri.

A soli tre anni Federico divenne re di Sicilia sotto la reggenza della madre. A quattordici anni divenne maggiorenne e a quindici sposò Costanza d’Aragona, di dieci anni più grande. Inizia così nel 1209 il suo governo che durò per quarantuno anni.

Dai Registri Federiciani risulta che Federico II visitò Vieste per ben tre volte. La prima fu il 20 febbraio 1234 con quattro galee. Vi soggiornò per un mese con l’obiettivo di ispezionare i luoghi fortificati e rendere più sicura la città più orientale dell’Adriatico. Vi ritornò nel 1240 e nel 1250, anno in cui la morte lo colse a Castel Fiorentino, tra Lucera e Torremaggiore, nella terra che tanto amò il 13 dicembre. Uomo di grande ingegno e di idee molto liberali, volle governare in pace e dedicarsi ai suoi studi preferiti e alla caccia. Dagli storici è ritenuto uno dei massimi statisti che abbia governato in Italia.