DIMORE DEL DUOMO
B&B con stanze medioevali nel cuore del centro storico di Vieste
DIMORE DEL DUOMO
Colazione deliziosa con prodotti fatti in casa
DIMORE DEL DUOMO
Non fare dei tuoi sogni un desiderio, fanne una scelta
info@dimoredelduomovieste.it
Camera matrimoniale-familiare De Luxe di mq 36
Ingresso autonomo indipendente con accesso fronte strada
Possibilità camera tripla solo per coppie con figlio.
Breakfast: Porta Ad Alt
Dispone di aria condizionata, Tv led satellite 43”, connessione wi-fi e lan gratuita, frigobar, cassaforte per laptop, presa USB, biancheria e set cortesia bagno, asciugacapelli, ampio bagno, finestre.
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Questa camera prende il nome da Papa Celestino V, a cui il Comune di Vieste ha intitolato la Via di fronte il Vescovado. E’ passato alla storia per le sue dimissioni da capo della chiesa di Roma. Dopo la morte di Papa Nicolò IV, avvenuta nel 1292, il Collegio dei Cardinali per oltre due anni non riuscì a nominare il successore di Pietro. Intrighi di palazzo e contrapposizioni politiche impedirono una pacifica elezione. Su indicazione dei cardinali francesi, sollecitati dal re di Napoli Carlo II D’Angiò fu fatto il nome dell’eremita benedettino Pietro dal Morrone, il quale accettò dopo un iniziale rifiuto e decise di essere consacrato all’Aquila nella Chiesa di Collemaggio, dove si presentò in groppa ad un asinello il 29 agosto 1294. Il suo non fu un governo sereno, egli non era aduso alla vita politica e al governo temporale della Chiesa. Così il 13 dicembre dello stesso anno fece approvare dal Concistoro la sua abdicazione. Finalmente libero decise di ritornare alla vita contemplativa tra i monti della Maiella. Non era dello stesso parere il suo successore Bonifacio VIII che ordinò la sua cattura, in quanto non tollerava l’esistenza di due papi. Così Celestino decise di cercare rifugio nei Balcani in un monastero benedettino. Tentò, dalla costa garganica, di prendere il largo per ben tre volte, ma sempre il mare tempestoso lo riportò a riva. L’ultima volta approdò sul lido di Scialmarino, a 4 miglia da Vieste, ove trovò rifugio nella vicina Chiesa di Marino e nella Grangia Benedettina nella piana di Calma. Fu trovato e preso il 16 maggio 1295 dagli armigeri di Bonifacio VIII guidati da cardinali e prelati e rinchiuso per trenta giorni nel Castello di Vieste, prima di essere trasferito nel Castello di Fumone vicino Ferentino, dove morì il 19 maggio 1296. Ignazio Silone ne “L’avventura di un povero cristiano” racconta gli ultimi giorni di papa Celestino a Vieste, e al sindaco con una successiva lettera chiese di porre una lapide a ricordo del passaggio del santo eremita. Il Comune di Vieste e la Società di Storia Patria per la Puglia posero due lapidi, una nel Municipio e una sulle mura del Castello in memoria del triste evento e delle grazie che Celestino V elargì alla popolazione. Ne è testimonianza il gran numero di cittadini che ancora oggi portano il nome di Celestino o Celestina.